MORTE E RINASCITA DELLE LIGUE

Traduzione di Luisa Cortese  - Feltrinelli, 2002

 

Diversità linguistica come patrimonio dell'umanità
Traduzione di Luisa Cortese

Intorno alla metà del diciannovesimo secolo, un visionario trapiantato a Parigi, Ben Jehudah, immaginò di riportare in vita l'ebraico, lingua che non veniva più parlata da oltre duemilacinquecento anni:
un'impresa, come è raccontato in questo libro, cui Jehudah dedicò l'esistenza e che si intrecciò con la storia del nascente stato di Israele. Al di là della sua straordinarietà, la rinascita dell'ebraico è l'epitome del profondo legame che una lingua intrattiene con la cultura di cui è espressione. Quando parliamo di lingue parliamo infatti di culture, di modi di organizzare il mondo, di valori e di idee.
Che le lingue nel tempo si trasformino o scompaiano è noto. Meno noto è che questo fenomeno abbia oggi assunto dimensioni così vaste da far prevedere l'estinzione di metà delle lingue esistenti nell'arco di un centinaio d'anni. Arriveremo a una lingua unica?
È auspicabile questa ipotesi? Oppure l'omologazione culturale che ciò sottintende è tutt'altro che tranquillizzante? È possibile fare q ualcosa per arrestare questa tendenza?
Questo libro, scritto da uno dei più noti linguisti francesi, è un grande affresco della ricchezza racchiusa nella diversità linguistica e una sua difesa appassionata. Claude Hagège, nato a Tunisi, insegna linguistica al College de Franco dal 1988. In italiano sono stati tradotti : L'uomo di parole (Torino 1989) e Storie e destini d'Europa (Firenze 1995).

 

                                                                                                                                           C. H.